PALESTINA: ANCORA BOMBE SU GAZA E VITTIME CIVILI. IN CISGIORDANIA 10 PALESTINESI UCCISI IN CISGIORDANIA

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E’ sempre più dura l’aggressione militare israeliana contro la Palestina. A Gaza le vittime palestinesi sono salite ad oltre 120. Oltre 800 i feriti.

Decine di aerei da guerra di Tel Aviv bombardano costantemente, in particolare le zone nord ed est di Gaza City. Segnalati molti colpi di artiglieria e bombardamenti via terra nella città di al-Fakhari, a est di Khan Yunis, tanto che a metà della notte tra ieri e oggi si era diffusa la notizia di un’invasione via terra, prima confermata e poi, per ora, smentita dallo stesso esercito israeliano.

Il premier sionista israeliano Netanyahu parla di “target militari e postazioni di Hamas”, ma sono centinaia le case e gli edifici civili distrutti nella Striscia di Gaza.

Le diverse forze della resistenza palestinese continuano a rispondere con il lancio di razzi da Gaza verso Tel Aviv, ma la maggior parte di questi vengono intercettati dal sistema antimissilistico Iron Dome. 8 in totale i decessi sul fronte israeliano da martedì a oggi.

E’ stata intanto una giornata di proteste in tutta la Cisgiordania, da Betlemme a Beit El, da Salfit a Gerico. In poche ore sette manifestanti palestinesi sono stati uccisi dai soldati israeliani. Dopo Mohammed Ruhi Hammad, di Silwad, è stato ucciso il 26enne Youssef Nawasra nel villaggio di Yabad, vicino Jenin, durante una protesta.

Nei villaggi di Iskaka e Marada vicino Salfit sono stati uccisi il 23enne Awad Ahmed Harb e Sharif Khaled Suleiman, 38 anni. Il villaggio di Iskaka era stato attaccato da coloni israeliani e la comunità lo ha difeso, mentre l’esercito restava a guardare. Altre vittime si sono registrate a Gerico, Mohammed Shger, e a Nablus, Nidal Sael Safadi e Issa Burhom.

Sul fronte diplomatico, Israele avrebbe rifiutato la proposta egiziana di un cessate il fuoco, anche temporaneo, per provare poi ad arrivare a una tregua più duratura. Si terrà poi domenica l’ennesima riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sul Medio Oriente. Doveva tenersi oggi, ma gli Stati Uniti hanno rifiutato l’incontro d’urgenza, spostando tutto addirittura a martedì prossimo. Alla fine è stata raggiunta una mediazione e la riunione si terrà domenica pomeriggio. In Italia, invece, mercoledì alla Camera si terrà l’informativa del ministro degli Esteri Di Maio. L’aggiornamento pomeridiano da Gaza con Sami, del centro scambio culturale Vittorio Arrigoni. Ascolta o scarica


Stamattina attivisti solidali hanno occupato, a Roma la sede dell’Ordine dei giornalisti “contro – spiega il collettivo Cambiare Rotta – le continue mistificazioni e la falsificazione da parte dei principali giornali e media del nostro Paese sul massacro del popolo palestinese”. Su questo tema sentiamo Davide Grasso, ricercatore, scrittore e nostro collaboratore, autore di un articolo dal titolo “Israele-Palestina, alla base della narrazione delle violenze resta un pregiudizio perverso”Ascolta o scarica

 

 

Fonte:

https://www.radiondadurto.org/2021/05/14/palestina-ancora-bombe-su-gaza-e-vittime-civili/

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Dalla pagina Facebook di

Cambiare Rotta Roma – Noi Restiamo

+++ Blitz all’Ordine dei giornalisti +++
VERITÀ E SOLIDARIETÀ PER LA PALESTINA CHE RESISTE!
Ci siamo presentati nelle sede centrale dell’Ordine dei Giornalisti dopo le continue mistificazioni e la falsificazione dei fatti da parte dei principali giornali e media del nostro Paese sul massacro del popolo palestinese in atto.
È stata ignorata per settimane la pulizia etnica in corso a Gerusalemme e ora si prova a nascondere l’impossibile simmetria che esiste tra l’oppressione israeliana, perpetuata da 73 anni con il consenso della comunità internazionale, e la più che legittima resistenza palestinese.
Siamo al fianco della dignità di un popolo che lotta per affermare politicamente la sua esistenza e denunciamo fortemente il tentativo di tutto l’arco parlamentare e dei mass media di narrare il massacro in atto come una guerra.
La resistenza è vita, Palestina libera!
Ci vediamo domani alle ore 16 a Piazza dell’Esquilino!

“Tanto è sempre colpa di Gaza”



DAL profilo Facebook di Meri Calvelli:

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FB_IMG_1620768519040Gaza 11 Maggio 2021

Hanno chiamato questa ultima operazione militare “I guardiani del Muro”… non poteva avere un nome migliore, azzeccato nella sua lucidita’ della follia dell’occupazione.

Da ieri, 10 maggio 2021 anniversario della “Vittoria” occupazione del ’67 dei territori palestinesi, niente da festeggiare, una disgrazia che continua fino ad oggi. Partono i missili da Gaza dopo un lungo ultimatum di Hamas……poi iniziano i bombardamenti su Gaza. Un attacco aereo ogni 20 minuti, forse meno, che si estende su tutta la striscia… “come al solito”…, sono i commenti, ma era da tanto che non accadeva un botta e risposta cosi pesante. Purtroppo era nell’aria, cosi’ come era nell’aria e proseguivano da oltre un mese attacchi alla Moschea, invasioni barbariche di coloni, sgomberi di case palestinesi su Jerusalemme e distruzioni di abitazioni con relativo esproprio di terreni, alberi e aree agricole. Tutto dentro la logica di continuare ad occupare, a colonizzare e sbattere fuori la Palestina e quel che ne rimane. Certo la povera Striscia di Gaza deve pagare il prezzo piu’ alto, perche’ li dentro ci sono solo terroristi… cosi come vengono definiti dai nostri media… ormai nemmeno piu’ Israele li definisce tali, sa che sono solo forti e si difendono come possono… ma i nostri media no, non ne vogliono sapere e quindi si lascia intendere che debbano pagare il prezzo piu’ alto. Non fa niente se muoiono bambini o civili, Gaza e’ una questione politica che fa comodo tenerla pronta al momento del bisogno, quando, le proteste internazionali si fanno troppo pericolose, quando qualcosa comincia a girare e potrebbe essere messo in discussione un sistema…beh allora si muove Gaza e tutto l’apparato.

Tanto e’ sempre colpa di Gaza, dei suoi missili e delle bombe che ricevera’. E’ cosi che continueranno a giustificare e a mantenere l’occupazione….la Pace ??? …non ne abbiamo bisogno, nessuno la vuole in questa regione 🙁

Fonte:

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10160785114722564&id=530882563

 

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Dalla pagina Facebook Gaza FREEstyle

⚠ Urgente: Continuano gli attacchi sui civili!

Aerei israeliani da guerra hanno distrutto la torre di Hanadi a Gaza. La torre è il più alto complesso residenziale di civili, dove vivono più di 80 famiglie palestinesi.

#Gaza_Under_Attack

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 Fonte: 

https://www.facebook.com/226628807808318/posts/1178890292582160/

+++ Post in aggiornamento +++
[ dal 10/05/2021, ORE 20 | in alto: ultimo aggiornamento]

RICORDIAMO A TUTT CHE GIOVEDI’ ALLE 17:30 CI TROVIAMO IN DUOMO (milano) PER UN PRESIDIO IN SOLIDARIETA’ AL POPOLO PALESTINESE.

22:38 – La centrale elettrica di Ashkelon, città di coloni a pochi km dalla Striscia di Gaza assediata, è andata a fuoco a seguito del lancio di razzi.

20:00 – Da Gaza lanciati 160 razzi verso Tel Aviv, alcuni razzi superano lo scudo antimissilistico israeliano Iron Dome. Colpito un bus vuoto, non si conoscono ancora i danni.

19:00 – I militari stanno spostando forze corazzate verso la Striscia di Gaza, tra cui carri armati, veicoli da trasporto e bulldozer D9. Poco fa l’esercito ha anche dispiegato cannoni di artiglieria lungo il confine, per la prima volta dalla guerra di Gaza del 2014.

18:00 – Sospesa in Cisgiordania e a Gaza la Festa di fine Ramadan (Eid). Continuano i lanci di razzi da Gaza verso le colonie vicine, e i massicci bombardamenti da nord a sud della Striscia. Morte due donne ad Ashkelon.

17:18 – Il ministero della Salute di #Gaza afferma che il numero dei morti dell’aggressione israeliana in corso è arrivato a 28, inclusi nove bambini, e il numero dei feriti è arrivato a 152

16:40 – At least 26 Palestinians and two Israelis have been killed as tensions in Jerusalem escalated into exchanges of rocket fire between Israel and the Gaza Strip that lasted overnight into Tuesday.

16:34 – Nethanyahu: “Israele intensificherà ulteriormente la potenza ed il ritmo degli attacchi contro Gaza. Siamo nel mezzo di una campagna militare. Abbiamo colpito comandanti e obiettivi di alta qualità”

-IOF recruits 5,000 Israeli soldiers for the military operation in Gaza

– Le forze armate israeliane inviano rinforzi verso #Gaza e si preparano a chiamare i riservisti.

– Gaza: al momento tutta la striscia di Gaza è sotto azione di ”dronaggio” da parte di Israele che continua a colpire senza sosta.

– Gaza: si contano ingenti danno nell’area industriale a Nord, intanto ci sono i primi funerali, strazianti le immagini di un bambino che ha perso suo fratello e suo padre questa notte nei bombardamenti israeliani.

– Gaza: 386 new COVID-19 cases today.

– Due morti e 8 feriti, a causa del bombardamento israeliano di un appartamento a Burj Al-Jundi nel quartiere Al-Rimal a Gaza City.

– 6 feriti per i razzi lanciati da Gaza verso Israele

– sale a 24 il numero dei morti, tra cui 9 bambini, e 103 feriti,

– 22 Morti nei bombardamenti Israeliani sulla striscia di Gaza, Hamas e Jihad da parte loro concentrano i lanci di razzi sulla città israeliana di Ashkelon dove hanno provocato alcuni feriti. Un cessate il fuoco appare ancora lontano. (Da Michele Giorgio)

-Nottata di scontri in tutta la West Bank, e bombardamenti su Gaza, a lod city un colono ha ammazzato un ragazzo pestinese e i bombardamenti su Gaza hanno centrato anche al shatea un campo profughi a est di Gaza.

AGGIORNAMENTO: 23:39. Dall’inzio dell’aggressione israeliana nella Striscia di Gaza sono morte 29 persone, inclusi 9 bambini. L’aggressione è ancora in corso. E’ in corso anche una risposta massiccia della resistenza a Gaza.

– Decine di soldati assaltano i cancelli di Al-Aqsa e lanciano bombe e proiettili contro palestinesi disarmati. Ci sono scontri molto violenti.

– Continuano in maniera massiccia i bombardamenti in tutta la zona nord di Gaza, intere vie vanno a fuoco, Beith hanun, Betlaya, Yabaliah le zone più colpite

– 21 il numero dei morti nei bombardamenti

– Sono in corso potenti bombardamenti sulla striscia di Gaza, ci arriva la notizia che sono anche in corso violenti scontri sulla spianata delle moschee a Gerusalemme.

– Il ministero della Salute della Striscia di Gaza ha dichiarato che il numero totale delle vittime è di 20, di cui 9 bambini, più 65 feriti diversi.

– Ci scrivono da Gaza da Masqusy land northwest of Gaza, stanno bombardando a ripetizione. Le foto che vedete sono di Gaza

– 2 giovani arrestati a Betlemme vicino alla tomba di Rachele dove ci sono violenti scontri.

“Prevediamo che i prossimi giorni saranno caratterizzati da combattimenti. Hamas avvertirà in pieno la potenza delle nostre forze armate. La nostra reazione sarà forte, durerà giorni”, ha avvertito il portavoce dell’Esercito israeliano. (ANSA).

Sale a 20 il numero di morti a seguito dei bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza. I bombardamenti sono ancora in corso.

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Talmente presi dal Coronavirus, non ci stiamo preoccupando di queste terribili notizie (per noi e per il Pianeta)

Talmente presi dal Coronavirus, non ci stiamo preoccupando di queste terribili notizie (per noi e per il Pianeta)

Il Coronavirus è, inevitabilmente, l’argomento sulla bocca di tutti in questi giorni. Una situazione che si sta cercando di gestire, ma che di fatto ci sta facendo sottovalutare altri problemi molto seri che, una volta conclusa l’emergenza virus, ci troveremo comunque a dover affrontare.

Smettiamo per un attimo di pensare al Coronavirus, ai contagiati, a chi si trova in quarantena, ai supermercati svuotati e alle tante conseguenze di questa emergenza che sta vivendo il nostro paese. Prima o poi, tutto questo finirà ma, nel frattempo, l’attenzione verso altri gravi questioni che riguardano il nostro pianeta e tutti noi è un po’ troppo calata.

Mentre cerchiamo di isolare questo nuovo virus, cosa accade (di altro) nel mondo? La crisi climatica e sociale che stiamo vivendo è la più grande sfida che abbiamo mai affrontato. La vita sulla Terra è a rischio. Ma tutto questo non fa rumore. Il Coranavirus ci spaventa perché si amplificata in men che non si dica la percezione del rischio.

Per queste drammatiche situazioni, però, di cui siamo in gran parte a conoscenza da tempo, dalla guerra in Siria allo scioglimento dei ghiacci, dall’invasione di cavallette alla deforestazione selvaggia, non c’è (e non c’è stata) nessuna corsa verso possibili soluzioni reali.

Ma solo negazione, indifferenza. O, peggio, rassegnazione.

Invasione di cavallette

Invasione locuste Africa

©FAO

In varie zone del mondo, dall’Africa all’Asia, è in corso una vera e propria invasione di cavallette, una situazione senza precedenti che, ovviamente, sta creando gravi danni. Questi insetti, infatti, stanno devastando i raccolti e di conseguenza creando danni economici oltre che mettendo seriamente a rischio l’approvvigionamento alimentare di zone del pianeta già a rischio fame.

L’Antartide si scioglie

antartide senza neve

L’Antartide si sta sciogliendo di fronte agli occhi di tutto il mondo. Vi abbiamo mostrato le immagini incredibili di quanto sta accadendo nella terra dei ghiacci, riprese sia dai satelliti che dai ricercatori sulla terraferma. Lo scioglimento rapido dei ghiacciai è causato da temperature ben al di sopra dello zero, un fenomeno che l’Antartide fino a poco tempo fa non conosceva ma che ora, purtroppo, è sempre più comune.

L’ultimo record è stato di ben 20 gradi, con i i ricercatori della base del professor Escudero, dell’Istituto cileno antartico, che hanno filmato uno spettrale e preoccupante paesaggio senza neve.

Leggi anche:

L’Artico si scioglie

artico buchi permafrost

© Miriam Jones, U.S. Geological Survey

Anche l’Artico è ormai irriconoscibile, il permafrost si sta sciogliendo a causa del riscaldamento globale ma siamo alle prese anche con un altro problema: la possibilità che il metano intrappolato sotto i ghiacci, con la sua mole 25 volte più dannosa della CO2, possa fuoriuscire a breve.

Caldo record

Ce ne siamo accorti tutti, fa tanto, troppo caldo, per essere ancora inverno. E i dati parlano chiaro: gennaio è stato il più caldo di sempre e anche febbraio non è da meno. Sembra che a breve torneranno freddo e neve, ma nel frattempo si sono verificati diversi problemi: le api sono state scombussolate da questo clima pazzo, le processionarie sono tornate a farsi vive in anticipo e anche le colture sono a rischio. Una situazione generale decisamente preoccupante. Senza contare che nei prossimi giorni le temperature subiranno un brusco calo e si attendono pioggia e neve.

Alberi abbattuti e disboscamento

Deforestazione Amazzonia

Continua indisturbata la strage di alberi in tutto il mondo. Anche nelle nostre città vengono abbattuti come se niente fosse, per fare spazio a nuove costruzioni e infrastrutture, senza considerare i danni ambientali e che il disboscamento è un problema da prendere seriamente in considerazione dato che iniziano a scarseggiare, o ad essere sempre più “poveri”, i polmoni verdi in diverse parti del pianeta.

Inquinamento

Smog infelicità

E’ calata l’attenzione anche verso un problema diffuso un po’ ovunque, Italia compresa, quello dell’inquinamento. Le centraline continuano a segnalare qualità dell’aria pessima in diverse città e, nel frattempo, in zone rosse come Taranto e la terra dei Fuochi si continua a morire per gli effetti di una situazione di inquinamento insostenibile e trascurata per anni.

I bambini siriani muoiono sotto le bombe o di freddo

papa siria 3

Le immagini e le notizie che provengono dalla Siria sono devastanti: i bambini muoiono sotto le bombe anche quando sono a scuola, altri invece li porta via il freddo mentre sono tra le braccia dei propri genitori all’interno dei campi per rifugiati. Vi abbiamo parlato anche di quel papà che si è inventato un gioco per far ridere la sua bambina mentre scoppiano le bombe.

Massacro di delfini

delfini baia taiji

©RicO’Barry’sDolphinProject/Facebook

Continua proprio in questi giorni il crudele massacro di delfini nella Baia di Taiji. Si parla, solo nelle ultime ore, di 55 delfini massacrati, compreso un cucciolo strappato alla sua mamma. Una situazione terribile e una tradizione dura a morire che da anni gli animalisti cercano di fermare ma senza successo.

Leggi anche:

Il coronavirus ha drasticamente ridotto le emissioni inquinanti della Cina

 

Fonte:

https://www.greenme.it/informarsi/ambiente/terribili-notizie-ambiente/?fbclid=IwAR0GGBhNH9Q4mHVo5CPRDRG3XIqSmkpIwkbWH1qjqxXj6Ke7NnbbaEcdeNA

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SIRIA: IDLIB, UCCISI PIU’ BAMBINI NELL’ULTIMO MESE CHE NEL 2018

Dalla pagina Facebook di 
Alberto Savioli

#Siria A #Idlib sono stati trucidati più bambini in un mese che nel 2018. Ci sono immagini che diventano delle icone della brutalità e dell’orrore. Sono immagini e vite ignorate da chi si riempie la bocca con parole come pace “pace” o “fine della guerra”, svuotate del loro significato perché hanno lo scopo di riabilitare #Assad. Quanti preti e suore si contano tra questi ignavi che postano sulle loro bacheche la lettera di Papa Francesco ad Assad, ignorando e distorcendo il suo contenuto!

Informazioni su questo sito web
INDEPENDENT.CO.UK
Charity says more children were killed in Idlib last month than in whole of 2018
Fonte:

Video: “Un edificio, una bomba: così Assad ha gasato il suo popolo”

Fonte:

PARLIAMO DI ARMI CHIMICHE IN SIRIA

Parliamo di armi chimiche in Siria

E’ uscito un rapporto Opcw che non piacerà ai complottisti

14 Giugno 2018 alle 21:21

La Via del sarin

I resti di un razzo sparato dalle forze del regime nella città di Douma, nella regione di Ghouta. Foto LaPresse

Due giorni fa l’Opcw, l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, ha pubblicato il suo ultimo rapporto sull’uso di armi chimiche in Siria. C’è scritto che nel marzo 2017 ci furono un attacco con l’agente nervino e uno con il cloro contro due villaggi nel centro del paese, vicino Hama. Pochi giorni dopo, il 4 aprile, ci fu l’attacco con una bomba al sarin contro il villaggio di Khan Shaykhun, vicino Idlib, che fece cento morti. I primi due passarono inosservati perché provocarono molti meno morti e meno documentati, il terzo causò una strage. Lo scriviamo per quei testoni che ancora credono che gli attacchi con le armi chimiche in Siria siano stati soltanto tre in otto anni di guerra civile, quelli coperti dalla grancassa dei media mondiali. Sono stati decine. Se si è parlato molto soltanto di quei tre attacchi è perché hanno colpito concentrazioni di esseri umani più dense e hanno fatto molte vittime, ma erano un fatto molto più comune di quanto si crede. E invece dopo ogni strage con le armi chimiche abbastanza grave da finire sui telegiornali ci tocca ascoltare qualche teoria del complotto che comincia con la domanda carica di insinuazioni: “Perché proprio adesso?”. Perché non vi siete accorti degli altri attacchi, quelli minori, eravate troppo distratti a seguire altro.

 

Questo rapporto è stato scritto dalla missione così detta Fact Finding dell’Opcw, che non ha il compito di attribuire una responsabilità (anche se le bombe furono sganciate da elicotteri, che soltanto il regime ha). La missione successiva dell’Opcw per capire chi è stato è stata bloccata da un veto della Russia al Consiglio di sicurezza. Chissà perché.

 

Fonte:

https://www.ilfoglio.it/esteri/2018/06/14/news/parliamo-di-armi-chimiche-in-siria-200600/?paywall_canRead=true

GIORNATA DELLA TERRA NELLA STRISCIA DI GAZA: 17 PALESTINESI UCCISI E OLTRE 2000 FERITI

Giornata della Terra nella Striscia di Gaza: 17 Palestinesi uccisi e oltre 2000 feriti

InfoPal. E’ alto il bilancio delle vittime palestinesi della giornata di proteste nella Striscia di Gaza: venerdì, 17 Palestinesi sono stati uccisi e oltre 2000 sono stati feriti dall’esercito israeliano.

Fare il tiro al bersaglio, per l’esercito sionista, è stato facilissimo: una moltitudine umana sfilava inerme davanti a robo-killer posizionati su collinette. Sparare a questa enorme massa è stato come un video-game: uno dopo l’altro, cadevano a terra uomini, donne e bambini, uccisi o feriti dalle truppe criminali israeliane, che come consueto, nonostante le dichiarazioni delle Nazioni Unite, mai saranno perseguite e punite per i loro massacri. Vergogna dopo vergogna, l’entità israeliana “born-to-kill” continuerà a macchiarsi di feroci violazioni ai danni della popolazione autoctona palestinese, cioè i Nativi.

…………..

Nella Striscia di Gaza sotto assedio israelo-egiziani la popolazione è in marcia, pacificamente, per commemorare la Giornata della Terra, Yom al-Ard.

Da giorni, Israele ha piazzato cecchini, truppe e droni pronti a sparare.

Venerdì, decine di migliaia di palestinesi nella Striscia di Gaza sono confluiti al confine orientale della Striscia con Israele, radunandosi per affermare il loro diritto di tornare alle loro case native nella Palestina storica.

I raduni sono sostenuti da praticamente tutte le fazioni politiche palestinesi, che hanno ripetutamente sottolineato la natura pacifica dell’evento.

A mezzogiorno, decine di migliaia di palestinesi erano già arrivati in diverse aree lungo il confine nella Striscia di Gaza settentrionale, centrale e meridionale, secondo i corrispondenti della zona.

Gli accampamenti sono stati allestiti lungo il confine – a soli 700 metri dalla barriera, in alcuni casi -per i sit-in a tempo indeterminato programmati dopo le marce del venerdì.

Gli attivisti palestinesi hanno descritto gli accampamenti come “il punto d’inizio per il nostro ritorno alla terra da cui siamo stati espulsi nel 1948”.

Alcuni di quelli che hanno preso parte alle marce di venerdì hanno scritto, all’entrata delle loro tende, i nomi delle città o dei villaggi da cui le loro famiglie furono sfollate.

Gli organizzatori hanno anche fornito un servizio di autobus gratuito al confine per chiunque voglia prendere parte all’evento.

A mezzogiorno, i funzionari sanitari palestinesi stavano già segnalando alcuni feriti alla frontiera.

Soprannominata “Great Return March”, i raduni di questo venerdì nella Striscia di Gaza coincidono anche con la Giornata della Terra, che commemora l’assassinio di sei palestinesi da parte delle forze israeliane nel 1976.

© “Agenzia stampa Infopal www.infopal.it”

Fonte:

http://www.infopal.it/giornata-della-terra-nella-striscia-di-gaza-17-palestinesi-uccisi-e-oltre-2000-feriti/

SIRIA: LA FUGA DEI CIVILI DA HAMOURIA, NELLA GHOUTA ORIENTALE, NELLA FOTO-SIMBOLO DEL BIMBO NELLA VALIGIA

La fuga dei civili da Hamouria nella foto-simbolo del bimbo nella valigia

Questo bambino assonnato, la cui testolina spunta dalla valigia dove i suoi genitori l’hanno infilato come una racchetta da tennis o un paio di scarpe, è l’ennesimo simbolo dell’atrocità della guerra siriana. Di lui si sa poco, se non che era uno dei 40mila disgraziati costretti a scappare ieri – 15 marzo – da una cittadina di Hamouria, nella Ghouta orientale, l’area a est di Damasco nelle mani della rivolta, per via di un violentissimo bombardamento delle forze lealiste. L’esodo verso la capitale, attraverso i corridoi umanitari controllati dal regime, è massicciamente ripreso stamattina. E soltanto oggi, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, l’attendibile ong anti-Assad con sede a Londra, sono state uccise 64 persone dagli attacchi delle forze governative appoggiate dai caccia di Mosca, i quali hanno martellato la cittadina di Kafr Batna.
Dal 18 febbraio scorso, l’inizio dell’ultima, pesantissima offensiva dell’esercito del presidente Bashar al Assad per riprendere l’enclave ribelle, sono state massacrate 800 persone, la maggior parte delle quali civili. E ciò nonostante le ripetute richieste di cessate-il-fuoco lanciate dalla comunità internazionale. In sette anni di guerra, di cui due giorni fa era il triste anniversario del suo inizio, quasi 12 milioni di siriani sono stati costretti a lasciare la loro casa. Il piccolo di Hamouria è uno di questi.
di PIETRO DEL RE

Fonte:

SIRIA: LA COALIZIONE A GUIDA USA HA USATO FOSFORO BIANCO

Siria: la coalizione a guida Usa ha usato fosforo bianco

16 giugno 2017

Siria, Amnesty International conferma: la coalizione a guida usa ha usato fosforo bianco. Possibile crimine di guerra

Amnesty International ha confermato che l’impiego, da parte della coalizione a guida statunitense, di munizioni al fosforo bianco nella zona di al-Raqqa, in Siria, è stato illegale e può costituire crimine di guerra.

L’organizzazione per i diritti umani ha esaminato cinque video, pubblicati in rete l’8 e il 9 giugno, in cui si vede l’artiglieria della coalizione lanciare munizioni al fosforo bianco contro le zone di Jezra ed el-Sebahiya.

Il fosforo bianco è prevalentemente usato per creare una densa cortina fumogena per rendere invisibili al nemico i movimenti delle truppe e per indicare gli obiettivi dei successivi attacchi. In casi del genere, il suo uso non è vietato anche se è richiesta estrema cautela, mentre è assolutamente vietato nelle vicinanze di insediamenti di civili.

L’uso di munizioni al fosforo bianco da parte della coalizione a guida Usa mette gravemente in pericolo la vita di migliaia di civili intrappolati ad al-Raqqa e nei dintorni della città e può costituire un crimine di guerra. Può provocare terribili ferite bruciando la pelle e le ossa e può riattivarsi riprendendo fuoco a distanza di settimane“, ha dichiarato Samah Hadid, direttrice delle campagne sul Medio Oriente di Amnesty International.

Le forze sotto il comando degli Usa devono immediatamente indagare sugli attacchi contro Jezra ed el-Sebahiya e prendere tutte le misure possibili per proteggere i civili. L’uso di fosforo bianco in zone densamente abitate determina un rischio inaccettabilmente alto per i civili e quasi sempre rappresenta un attacco indiscriminato“, ha continuato Hadid.

Amnesty International ha verificato, anche attraverso riscontri incrociati, cinque video pubblicati in rete l’8 e il 9 giugno 2017. Le immagini mostrano chiaramente, da diverse angolature, il lancio di munizioni al fosforo bianco e la loro caduta incendiaria sugli edifici. Il ripetuto impiego del fosforo bianco in circostanze in cui è probabile che le parti incendiarie vengano a contatto con i civili viola il diritto internazionale umanitario.

Secondo l’analisi di Amnesty International, le munizioni al fosforo bianco dovrebbero con ogni probabilità essere degli M825A1 da 155 millimetri di fabbricazione statunitense.

Secondo il gruppo locale di monitoraggio “Raqqa viene massacrata nel silenzio” e altre fonti locali, in uno degli attacchi sono stati uccisi almeno 14 civili. Nelle zone oggetto dell’attacco erano presenti anche molti profughi provenienti dai quartieri occidentali di al-Raqqa. I combattimenti si sono intensificati con l’inizio dell’offensiva delle Forze democratiche siriane, sostenute dalla coalizione a guida Usa, destinata a strappare la città allo Stato islamico. I civili intrappolati in città e nei suoi dintorni sono centinaia di migliaia.

Amnesty International sta monitorando la condotta di tutte le parti coinvolte nel conflitto di al-Raqqa, le quali hanno l’obbligo di rispettare il diritto internazionale umanitario e le norme applicabili in quel contesto del diritto internazionale dei diritti umani.

La protezione delle forze militari non può prendere il sopravvento sulla protezione dei civili. La coalizione a guida Usa e le Forze democratiche siriane devono evitare l’uso di armi esplosive di grande impatto e di armi imprecise contro le zone popolate e devono assumere tutte le misure possibili per proteggere la popolazione civile”, ha sottolineato Hadid.

Fosforo bianco usato anche a Mosul

Anche se non si è ancora espressa su al-Raqqa, la coalizione a guida Usa ha confermato il recente uso di fosforo bianco a Mosul, a suo dire per creare una cortina fumogena che favorisse la fuga dei civili dalle aree ancora sotto il controllo dello Stato islamico.

 

Fonte:

https://www.amnesty.it/siria-amnesty-international-conferma-la-coalizione-guida-usa-usato-fosforo-bianco-possibile-crimine-guerra/

SIRIA, L’ACCUSA DEGLI USA A ASSAD: “50 IMPICCAGIONI AL GIORNO E FORNI CREMATORI NEL CARCERE DI SEDNAYA”

Siria, l’accusa degli Usa ad Assad:
«50 impiccagioni al giorno e forni crematori nel carcere di Sednaya»

Il Dipartimento di Stato Usa mostra una serie di immagini satellitari che provano la costruzione di una struttura per bruciare i corpi degli oppositori detenuti e uccisi nella prigione militare. La Casa Bianca: «Siria non sicura fino a quando ci sarà Assad»

Una delle immagini diffuse dal Dipartimento di Stato che mostra a destra la costruzione adibita a forno crematorio Una delle immagini diffuse dal Dipartimento di Stato che mostra a destra la costruzione adibita a forno crematorio

«Assad sta impiccando cinquanta persone ogni giorno e usa i forni crematori per sbarazzarsi dei corpi degli oppositori uccisi». L’accusa, pesantissima, arriva dagli Stati Uniti. Il responsabile del Dipartimento di Stato per il Medio Oriente Stuart Jones, durante una conferenza stampa che si è tenuta a Washington, ha spiegato di avere prove dell’esistenza di una fornace, vicino al carcere di Sednaya, la prigione militare a nord di Damasco, i cui orrori sono già stati denunciati, tra gli altri da Amnesty International il febbraio scorso in un dettagliato rapporto. E la Casa Bianca torna a lanciare un ultimatum al regime: «La Siria non sarà sicura e stabile finché Assad sarà al potere», ha detto il portavoce della Casa Bianca Sean Spicer.

Secondo il Dipartimento di Stato il forno sarebbe stato utilizzato per sbarazzarsi dei corpi dei prigionieri morti. Gli americani sono in possesso di diverse immagini satellitari, presentate alla stampa, da cui si desume che una struttura all’interno della prigione militare è stata modificata trasformandola in un crematorio. Sempre secondo l’intelligence qui vengono impiccati almeno 50 detenuti ogni giorno un dato che coincide con quanto riportato da Amnesty International che parlava nel suo rapporto di 13 mila morti in 6 anni. Nella prigione si trovano migliaia di persone, detenute dal regime in sei anni di guerra civile. Il mondo, ha detto Stuart Jones, assistente segretario per gli Affari esteri del Vicino Oriente, è di fronte a «nuovi livelli di depravazione raggiunti» dal regime di Bashar Assad.

Amnesty International e molti oppositori hanno denunciato in passato gli orrori del carcere militare fatto costruire dagli Assad negli anni ‘80 e da sempre utilizzato per far sparire i dissidenti. «Quando ci dissero che saremmo andati a Sednaya cominciammo a piangere. E non smettemmo per tutto il tragitto», ha raccontato al Corriere della Sera uno dei sopravvissuti. Appena arrivati lui e i suoi compagni sono fatti denudare e picchiati duramente. Dopodiché sono loro spiegate le poche semplici regole della prigione. «Primo non puoi alzare la testa e guardare i secondini in faccia. Pena la morte. Ho visto molta gente essere uccisa così», ha aggiunto l’uomo. L´altra regola è quella del silenzio: i prigionieri non possono parlare tra loro, nemmeno sussurrare. Dopo questo «benvenuto» il testimone ha raccontato al Corriere di essere stato rinchiuso in una cella sotterranea da nove persone, grande circa due metri quadrati. Uno dormiva, e gli altri stavano in piedi. «Tutti completamente nudi uno attaccato all’altro».

Secondo quanto si legge nel rapporto di Amnesty le esecuzioni avvenivano di notte, ogni lunedì o martedì, quando nella prigione regnava il silenzio, gruppi di 50 detenuti venivano impiccati due o tre volte a settimana. Una pratica tenuta segreta e praticata tra settembre 2011 e dicembre 2015 ma che potrebbe essere tuttora in vigore. Molti prigionieri, spiegava ancora la ong, sono morti anche per le «politiche di sterminio» delle autorità, che comprendono torture ripetute, privazione del cibo, dell’acqua e delle medicine. Secondo Amnesty le esecuzioni erano state autorizzate dal governo siriano ai più alti livelli.

La rivelazione americana arriva alla vigilia della nuova tornata di colloqui negoziali sulla Siria previsti per martedì a Ginevra e che – ha detto l’inviato dell’Onu in Siria, Staffan De Mistura – procedono «in tandem» con i negoziati di Astana. Per De Mistura i colloqui di Ginevra servono a «battere il ferro finché è caldo» e a disegnare, a partire dagli accordi di Astana, un «orizzonte politico» per il paese mediorientale devastato dal conflitto civile.

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http://www.corriere.it/esteri/17_maggio_15/siria-l-accusa-usa-ad-assad-50-impiccagioni-giorno-forni-crematori-carcere-sednaya-59c90362-398c-11e7-8def-9f1d8d7aa055.shtml