Ciao, Salvatore!

Carissimo Salvatore, da tanto non ci sentivamo… C’eravamo persi di vista ognuno con la sua vita, la mia di insegnante di sostegno precaria alle prese con un lavoro che troppe volte mi sembra più grande di me, la tua di grande compagno impegnato da sempre nella lotta contro il carcere. Quello stesso carcere dove hai passato una bella fetta della tua vita. C’eravamo conosciuti anni or sono quando ancora non sapevo che piega avrebbe preso la mia vita. Era la prima volta che mi trovavo da sola fuori dalla mia città natale e avevo cominciato da poco ad acquisire una certa coscienza politica. E sei stato, insieme ai tuoi compagni di lotta, a insegnarmi a essere contro ogni forma di carcerazione. Oggi leggo della tua scomparsa dal profilo Facebook di Paolo Persichetti, tuo fraterno amico e da sempre compagni di lotte, anche lui conosciuto in quel periodo della mia vita. Leggo della tua improvvisa dipartita e mi rammarico di non essere più riuscita a incontrarti di persona dopo quella lontana primavera del 2013, a causa dei nostri diversi impegni. Ma più di tutto rimpiango di non aver ancora letto il tuo ultimo libro che mi mandasti tempo fa per email, chiedendomi di farti sapere cosa ne pensavo. Come sai, avevo letto altri tuoi libri e conoscevo il tuo blog. Spero mi perdonerai per questa mancanza. Cercherò di leggerlo al più presto: lo considero il tuo testamento.

Mi ricordo del tuo sorriso e della tua pacatezza.
Ciao, Salvo, noi che ti abbiamo conosciuto non ti dimenticheremo mai perché chi ha compagni non muore mai!
Un caro saluto a pugno chiuso!

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Foto tratta dal profilo Facebook di Paolo Persichetti.

Qui il la copertina e il link del suo blog:

https://contromaelstrom.com/